I treni della speranza.

21 ottobre, 2008

La trattativa di 2° livello che vedrebbe al primo punto, quindi imprescindibile la sua soddisfazione, l’assunzione degli ex interinali, non si è ancora conclusa.

L’azienda sembrerebbe intenzionata a regolarizzarne una discreta quantità, anche se non ben quantificando il numero per regione.
L’incontro con Wind del 14 c.m. è saltato e si attende la data del prossimo ma nel frattempo capita una cosa singolare:
molti degli ex interinali ricevono una chiamata da una agenzia, tramite la quale hanno lavorato nei mesi addietro per Wind, che propone una assunzione con contratto “fulltime a tempo indeterminato” da parte di Wind ma, piccolo particolare, c’è da trasferirsi a Lamezia Terme, e, piccolo dettaglio, questa decisione deve essere presa nel giro di 2 o 3 ore!

Ovviamente la retribuzione, la sistemazione e tutto quanto è necessario conoscere anche solo per poter pensare di prendere in considerazione una tale proposta rimane un dettaglio secondario come è consuetudine di tali intermediari.

Si viene a sapere poi che non sarebbe Wind ad assumere ma un outsourcer e naturalmente tramite agenzia interinale. Garanzia e sicurezza.
Naturalmente il perchè di tanta fretta viene lasciato alla nostra fervida fantasia.

Coloro che stanno ben saldi sulla loro poltrona “a vita” cercano da anni di convincerci che l’unica soluzione ai mali del mondo è la “flessibilità”, però forse per noi cocciuti anacronistici precari, risorse “umane”, “unità lavorative” testardamente legate alla propria terra, è ancora troppo presto per decidere in un paio d’ore di prendere mogli, figli, valigie di cartone, chiudere casa e partire alla volta della Calabria (nota regione ad alto sviluppo in cui il lavoro abbonda tanto da cercarlo in terre depresse come la Sicilia) senza pensare al come, al quando, al perchè, accecati solo dal miraggio scintillante di “un posto FISSO”, che poi non è per niente detto che lo rimanga in questi tempi maledetti.

Forse siamo ancora troppo viziati ed esigenti.